
Colpita a martellate, è stata uccisa così Agitu Idea Gudeta, etiope, da anni residente in Italia, titolare l’azienda agricola ‘La capra felice’ da lei creata.
A questo link uno dei tanti articoli che riportano la notizia (Agitu Gudeta).
L'efferatezza del delitto, lo squallore indicibile della violenza sessuale, la notorietà dell'imprenditrice, simbolo di integrazione, ovviamente hanno destato subito grande clamore, nonché illazioni puntuali su moventi razzisti. Il clamore è durato poco tempo: quando, a poche ore dall'omicidio, è stato arrestato il ghanese Adams Suleimani, suo dipendente, la notizia è letteralmente sparita.
Per lei non c’è stato il teatrino mediatico con tanto di plateali inginocchiamenti, persino in Parlamento…ma neppure l’attenzione che solitamente i "femminicidi" hanno, fin nei dettagli più terrificanti e scabrosi, ripetuti con nauseante puntualità, per giorni, in ogni notiziario, in ogni programma di approfondimento, su ogni canale. Copione che, in questi nostri tempi dominati dalla barbarie, evidentemente rende assai in termine di audience,.
Ricordo che, tempo addietro, mentre viaggiavo in auto, l’unico posto nel quale riesco a sentire la radio, mi imbattei in una trasmissione pomeridiana che l’ospitava. Dapprima, data l’attitudine sussiegosa e viscida dei due conduttori, un uomo e una donna, a far apparire tutto buono, bello, giusto, degno di essere messo il risalto, soo se fatto da migranti (glissando sull’illegalità di come sono entrati, minimizzando su sciocchezzuole come reati, etc…) confesso che, alle prime parole di presentazione, ero un tantino prevenuta, conoscendo per l’appunto l’attitudine servile dei due conduttori, assolutamente allineati al pensiero unico che rende modelli di virtù i migranti… a prescindere; ma, quando iniziò a parlare Agitu Idea Gudeta rimasi veramente sorpresa e seguii con interesse la trasmissione al punto che, arrivata a destinazione “allungai “ ancora un poco per sentire fino alla fine. Mi colpirono la sua conoscenza della nostra lingua, la proprietà di linguaggio e la pacatezza con la quale parlava della sua scelta, di venire in Italia e in un luogo così differente dal suo paese natale… Mi sembrava ben lontana dal vittimismo che sovente contraddistingue altri che, pervenuti come lei illegalmente, parlano di avere avuto tutti contro, citano episodi di razzismo (non circostanziati, ovviamente, buttati là allo scopo di commuovere e indignare, tutto fa brodo…).
Mi immaginai, attraverso le sue parole, la sua vita di duro lavoro fra le montagne del Trentino; quando si hanno animali non esistono giorni di ferie, o vacanze, il riposo è sempre vigile e limitato, dato che il lavoro è costituito da materiale vivente che ha costante necessità di essere curato, accudito, nutrito e anche coccolato. Disse che le capre sono animali intelligenti e docili che devono essere accuditi ma soprattutto trattati bene. Insomma mi piacque molto e, da sola, mi rimproverai per aver iniziato l’ascolto con un atteggiamento di sufficienza del quale francamente mi vergognai.
Non capii assolutamente il suo nome in quell’occasione ma, qualche giorno fa, la notizia della morte di un’imprenditrice etiope, in Trentino, nel suo allevamento di capre… mi ha fatto ripensare a quell’intervista, ho collegato le cose, mi sono davvero addolorata per l’accaduto, in particolare, perché prontamente ci fecero credere ad un episodio terribile di razzismo, qualcosa che fa sempre ribollire il sangue e indigna profondamente anche chi non lo proclama virtuosamente a ogni piè sospinto.
Invece, a due giorni dall’omicidio efferato… ecco la svolta. Ad uccidere la coraggiosa imprenditrice non è stato un intollerante italiano, razzista e xenofobo…No, è stato un dipendente della donna, un ghanese, il quale ha pensato bene di violentare la sventurata, per completare l’abiezione di un fatto già di per sé terribile, aggiungendo orrore a orrore. Neppure questo, tuttavia, mi ha destato indignazione quanto la perplessa e delusa reazione di media e mondo politico: silenzio. Nessuna manifestazione,nessuna fiaccolata, nessun plateale piegamento di ginocchia, nessuna protesta né proclama. Forse la vita di Agitu, benché nera, benchè donna, benchè morta ammazzata, non conta abbastanza da meritare il cordoglio unanime… fino alle plateali esibizioni, circondate da umorismo involontario, nelle quali si sono esibite le immarcescibili santone in Parlamento.
Questa è la dimostrazione che la pietà per una persona uccisa, l'esecrazione per un delitto, dipendono da chi è colpevole. Un intollerante razzista bianco, possibilmente un esaltato di estrema destra, sarebbe stato veramente l'ideale preferibile e avrebbe messo d'accordo tutti, garantendo settimane e mesi di articoli,trasmissioni televisive e dibattiti.
E un po' di pietà in più per la povera Agitu.
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Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto sono link che portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più facilmente il giornale.
La vita di Agitu non conta
A.D.Z.
Massimo Nardi
La pandemia distruggerà una parte del nostro tessuto economico.Un esempio su tutti: la nostra ineguagliabile ristorazione, sempre di livello anche quando è a conduzione familiare. Al suo posto troveremo riso e involtini primavera di dubbia fattura. Sì, perché i proprietari dei muri, già si affrettano a mandare lettere di disdetta al contratto d’affitto. Dietro l’angolo, i cinesi con il contante, sono pronti.
Alberto Venturi
La sconfitta politica di Johnson è inevitabile in quanto insita nelle idee e nel principio che hanno portato alla Brexit. Come lui si è posto con l’Europa, così la Scozia si sta ponendo con la Gran Bretagna
Gianni De Paoli
... le uniche vittime del Covid (che non hanno previsto) di cui non avremmo sentito la mancanza. Speravo che il virus, assieme a tutte le disgrazie che ci ha portato, almeno ci togliesse dai piedi, dopo la figuraccia che hanno fatto dodici mesi fa, astrologi, oroscopi, maghi, fattucchiere e ciarlatani vari. E invece neanche questo.
Ugo Volpi
Maria Elena Boschi enuncia un principio teoricamente giusto, ma nella realtà con numerose falle, perché andare adesso al voto, che pure costituisce la massima espressione della democrazia, significa bloccare il Paese per mesi, con un sistema elettorale pastrocchiato e mettendo la già traballante economia italiana in una situazione ancora più critica.
Nuccio Carrara
In Italia è sotto gli occhi di tutti la sospensione-soppressione dei fondamentali diritti individuali, politici e sociali. Tuttavia, non ci sono avvisaglie di una salutare ribellione, corale e determinata. Non solo, ma nell’ultimo rapporto Censis sembra che gli italiani siano rassegnati alla perdita dei diritti garantiti dalla Costituzione, nella speranza di sopravvivere, individualmente ed egoisticamente, alla crisi pandemica ed economica.
Eugenio Benetazzo
Durante il 2021 molto probabilmente vedremo nuovi massimi storici assoluti stando alle Bitcoin Price Predictions attese per il nuovo anno.
Buona settimana e buona lettura del n. 731 – 425.