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Le Signore della domenica
Per parlare di qualcosa o di qualcuno, seguo il vecchio metodo, ossia cerco di documentarmi. Stoicamente, almeno una volta, guardo anche ciò che letteralmente mi nausea, come le trasmissioni del pomeriggio domenicale. Ora con buona pace delle rispettive conduttrici, credo che, al di sotto di così, quanto a squallore di contenuti e noia, non si possa andare. Allo spettatore si dà quello che lo spettatore stesso vuole, dicono... perché “la gente è così”… Ma “la gente è così” oppure è la televisione a renderla tale?
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Bisogna aumentare i dipendenti pubblici per fare funzionare la macchina dello Stato. Speriamo che i nuovi assunti abbiano un passo più veloce di quelli attuali.
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Negli anni del villaggio globale, del mondo diventato un unico cortile, non riusciamo nemmeno a metterci d’accordo sul livello di disumanità tollerabile, a non tollerare i lager che sono sorti in Libia. Sappiamo dove sono, sia quelli ufficiali che non ufficiali, quelli in mano alle truppe libiche; conosciamo le disumanità che vi si compiono ogni giorno, Ogni giorno persone vengono torturate con bastoni, coltelli, scariche elettriche per convincere i familiari a pagare il riscatto.
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Avere un figlio è un “diritto umano”: il diritto alla “genitorialità”. E il diritto del figlio di avere una madre e un padre dove lo mettiamo? Con una piccola differenza: che quello alla “genitorialità” l’ha stabilito il Pensiero Unico. Quello ad avere un papà e una mamma l’ha stabilito la Natura.
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Non è tanto l’uso del manuale Cencelli a preoccuparmi (scegliessero persone competenti e capaci, il patacchino di partito mi preoccuperebbe poco), ma il suo utilizzo per sistemare le caselle in base al potere e agli equilibri interni, come mi pare sia invece avvenuto.
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Il Giorno del Ricordo è il momento in cui l’italianità giuliano-dalmata chiede di ricordare le proprie vittime, il tempo di raccoglimento per commemorare le violenze che ha subito: negare, giustificare e ridimensionare quanto patito costituisce una nuova forma di violenza. Oggi, a settant’anni di distanza, si chiede rispetto da parte delle Istituzioni, adempimento degli accordi presi, consapevolezza di non essere nuovamente dimenticati.
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